COVID-19 AZIENDE DEL COMPARTO ORTOPROTESICO
Egregi Colleghi, Operatori, Fornitori,
Lo stato emergenziale da COVID-19 ha profondamente scosso ogni nostra consuetudine di vita lavorativa, sociale, sanitaria. Nessuno era preparato a questo così tragico evento e nessuno è organizzato per traghettarsi quietamente al giorno della “ripartenza”. Infatti, l’OMS ha conclamato la condizione di pandemia, il cui termine di conclusione, di fatto indefinibile, è per ora apprezzato al 31 luglio 2020, con ogni possibile modulazione del caso in funzione dell’andamento epidemiologico.
Viste tutte le misure urgenti adottate dal Governo per contrastare e contenere la diffusione del coronavirus, che di fatto hanno interdetto qualsiasi tipo di circolazione alle persone e alle attività, limitandole alle sole evidenze indifferibili e sostanziali, ovvero alle urgenze.
Considerato che le attività di erogazione di presidi ortopedici, pur ricomprese nell’ambito delle tecnologie sanitarie, ovvero annoverate tra quelle riconosciute essenziali, quindi non assoggettate ai provvedimenti di sospensione, sono nei fatti fortemente ridimensionate proprio in forza alla fragilità dei soggetti destinatari e alla contingentazione delle attività sanitarie territoriali e autorizzative.
Tenuto conto dell’azzeramento delle attività produttive e commerciali esitate, che pongono le aziende nell’impossibilità di garantire la sostenibilità economica dell’apertura degli esercizi al pubblico, ovvero di garantire la continuità dei flussi economici utili alla sostenibilità delle imprese.
In previsione di una ormai prossima chiusura forzata delle strutture di ortopedia tecnica, in molti casi già in sofferenza per le annose condizioni tariffarie avverse ed erogative di cui al DPCM 12 gennaio 2017 e oggi limitate alle sole prestazioni indifferibili e agli interventi domiciliari urgenti.
Consci del fatto che in questo “triste frangente”, tutta la filiera distributiva e produttiva è colpita nella sua “essenzialità economica” e che quindi il rispetto degli impegni assunti assumono per tutte parti attrici una condizione fondamentale per permettere a tutto il settore di rispondere nel modo migliore all’onda d’urto generata dalla crisi.
Osservato che i nostri fornitori oggi, ove operativi, richiedono il riscontro dell’onere derivato con pagamento contestuale o anticipato al ricevimento merce, aggravando ulteriormente le sofferenze già insorte.
Comprendendo che questo stato delle cose pone tutte, ma proprio tutte le Parti, in una condizione di allarme, ognuna con i suoi problemi e specificità e che dovremo ragionevolmente cercare di superare tutti con il buon senso e l’equilibrio del buon padre di famiglia che deve distribuire le insufficienti risorse tra i suoi figli.
Ritenuto lo stato di pandemia da COVID-19 un evento di forza maggiore, straordinario ed imprevedibile, di forza tale da rendere frequentemente impraticabile per le nostre aziende l’adempimento ai termini contrattuali precedentemente pattuiti con i propri fornitori, ed in quanto evento di forza maggiore è causa di esonero da responsabilità per inadempimento contrattuale.
Coerentemente alle disposizioni già previste dal D-L Cura Italia, ogni soggetto giuridico e fisico potrà attivare i “bilanciamenti” opzionabili nei modi e nei tempi previsti ma non certi e definiti.
Considerato il perdurante stato di emergenza COVID e il conseguente reiterato stallo di tutte le attività economiche afferenti alle aziende ortopediche, resta complesso computare un previsionale utile a valutare le competenze economiche e logistiche necessarie a traghettarci tutti al giorno della ripartenza.
Nessuno ha la sfera di cristallo, e nessuno oggi è in grado di rassicurarci su quale e quando sarà la fine di questo incubo.
In conclusione di quanto sin qui esposto, invito a un’attenta ed equilibrata rivalutazione dei propri business plan, operando, da buoni padri di famiglia, per le “necessità primarie della propria famiglia prima e di tutto il sistema poi”. Mi permetto altresì di invitare tutti gli imprenditori che sono nelle condizioni economiche di riuscire a fare fronte agli impegni già assunti, o nelle condizioni di assumerne ulteriori, di darvi corso, proprio per garantire quella continuità di attività minime che ci potranno aiutare a superare questa fase di stallo altresì andare incontro alle difficoltà di chi purtroppo, non avendo spalle sufficientemente grandi, rischia di “affondare”.
Insieme ce la possiamo fare!
Il Presidente pro tempore
Dott. Nicola Perrino